Film Commedia

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Film commedia


Ridere allunga la vita, rende le giornate più piacevoli e regala totale evasione dalle noie dell'esistenza. Lo hanno capito bene gli americani, che all'inizio del secolo scorso intuirono quanto goffaggini, incidenti e capitomboli potessero scatenate l'ilarità generale. Ispirandosi alla tradizione circense, si impose come caposcuola del genere Mack Sennett, fondatore nel 1912 della Keystone Pictures, che sfornava film pieni di calci, pugni e nonsense. Il genere, chiamato slapstick, è arrivato fino ad oggi, influenzando per esempio il gioco attoriale e il dinamismo istrionico di Jerry Lewis, re del trasformismo e artista capace di padroneggiare e deformare il proprio corpo come nessuno mai. Dalla Keystone uscirono Buster Keaton e Charlie Chaplin, i due più importanti rappresentanti del cinema comico muto. Soprattutto con il secondo - inventore della maschera di Charlot - il genere ebbe la sua evoluzione, e la gag lasciò spesso il posto alla riflessione malinconica. Erano più legati allo slapstick Stan Laurel e Oliver Hardy, da noi Stanlio e Ollio, che interpretarono ben 106 film. Il magrolino piagnucolone e il grassone saccente e dalla risata inconfondibile si incontrarono sul set di Cane fortunato e avviarono un promettente sodalizio che li portò dal muto al sonoro in una serie ininterrotta di successi. Furono invece "interamente sonori" i fratelli Marx, a tutt'oggi i comici più amati negli Stati Uniti per la loro capacità di bersagliare, con un sense of humour anarchico e dissacratorio, le storture della società. Di origine ebraica, iniziarono con il vaudeville e, arrivati a Hollywood, si rivelarono irresistibili in classici della comicità come la satira antimilitarista La guerra lampo dei fratelli Marx. Era il 1933 e, solamente un anno dopo, arrivò un film che fu il primo fondamentale esempio di un'altra celebre tipologia di commedia: la screwball comedy. Parliamo di Accadde una notte di Frank Capra, che, come i successivi Ventesimo secolo, La signora del venerdì e Susanna, si basava una comicità di situazione affidandosi però anche a dialoghi arguti e talvolta al vetriolo. Incentrata spesso sulla guerra fra i sessi, o sul confronto fra individui appartenenti a classi sociali diverse, mise l'un contro l'altro Cary Grant e Katharine Hepburn o Clark Gable e Claudette Colbert. Negli anni 30' e '40, la screwball comedy si intrecciò spesso con la commedia sofisticata, che ebbe i suoi massimi esponenti in George Cukor ed Ernst Lubitsch, trovando più tardi un altro mirabile esempio in Sabrina, undicesimo film di quel Billy Wilder che ha dato un contributo straordinario alla commedia con Quando la moglie è in vacanza e soprattutto con A qualcuno piace caldo, che segnò il suo primo sodalizio con Jack Lemmon, diretto accanto a Shirley MacLaine ne L'appartamento e Irma la dolce e affiancato a Walter Matthau in Non per soldi ma per denaro, Prima Pagina e Buddy Buddy (i due attori hanno formato una delle più amate coppie comiche del XX° secolo dividendo numerosi altri set). Mentre Hollywood si beava di questi film che hanno influenzato le più disparate commedie romantiche (Harry ti presento Sally, Quattro matrimoni e una funerale), in Italia fioriva il cinema dei telefoni bianchi, garbato e più che mai intenzionato a restituire un'immagine non sempre veritiera del nostro paese. I massimi esponenti del genere furono Alessandro Blasetti e Mario Camerini, che diresse un giovane Vittorio De Sica ne Gli uomini che mascalzoni, Darò un milione e Il signor Max. Con il deteriorarsi della situazione politica e la guerra, il filone si esaurì, ma, nel frattempo, il più grande mattatore della risata italiana si stava velocemente affermando, facendo proprio lo stile tanto di alcune maschere della commedia dell'Arte, quanto di Keaton e dei fratelli Marx. Totò, che cominciò con l'avanspettacolo, debuttò davanti alla macchina da presa nel '37 in Fermo con le mani e attraversò 30 anni di storia del cinema, duettando spesso con Peppino De Filippo e incontrando il genere comico per cui a tutt'oggi siamo più celebri: la commedia all'italiana. Sorta negli anni '50 e sviluppatasi nei decenni successivi, quest'ultima aveva il suo tratto principale in un'amarezza di fondo che nasceva dalla rappresentazione di vite difficili e si basava su una scrittura più aderente alla realtà. Ne furono i massimi esponenti registi come Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola, Pietro Germi, Luigi Comencini. Fra gli attori, rammentiamo Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Alberto Sordi, protagonista di uno dei film più divertenti di sempre: Un americano a Roma. Tornando in America, impossibile non citare, in un'epoca in cui il cinema si faceva sempre più serio, la comicità di Woody Allen, fine umorista che scherzava con la psicoanalisi e la rappresentazione autoironica della comunità ebraica newyorchese, e si cimentava nella satira e nella presa in giro degli intellettuali contemporanei. Fra i maestri della risata c'era - e c'è ancora - anche Mel Brooks, che prendeva in giro il western con Mezzogiorno e mezzo di fuoco, l'horror con Frankenstein Junior e la Hollywood degli Studios con L'ultima follia di Mel Brooks. Sempre negli USA, vennero girate, negli anni '80, alcune delle più spassose commedie di sempre, a cominciare da Animal House (che però è del '78) e The Blues Brothers, entrambe di John Landis e con John Belushi. Il pubblico accolse inoltre con favore Una poltrona per due, Ghostbusters, le teen comedy di John Hughes e L'aereo più pazzo del mondo, scritto e diretto dal trio Zucker-Abrahams-Zucker e caratterizzato da un uomorismo demenziale che è arrivato fino alla serie di Scary Movie. L'irriverenza di Animal House ha invece influenzato alcune nuove commedie americane come Suxbad - Tre menti sopra il pelo e 40 anni vergine, prima regia di Judd Apatow. In un panorama tanto vario e complesso, hanno un posto a sé gli attori che provengono da edizioni relativamente recenti del Saturday Night Live, fucina dei più grandi talenti comici degli ultimi 40 anni. Fra i molti, che si incrociano col gruppo del Frat Pack, segnaliamo Will Ferrell, Adam Sandler e Ben Stiller, inventore del mitico Zoolander. Un discorso a parte merita poi "l'uomo dalla faccia di gomma" Jim Carrey, condensato di energia esploso con The Mask e Scemo & più scemo. Mentre da noi, oltre alla commedia all'italiana, hanno fatto storia e mito Lino Banfi, Franco e Ciccio, i film di Fantozzi, Diego Abatantuono, Renato Pozzetto e diversi cinepanettoni, anche in Inghilterra e Francia registi e attori si sono impegnati, nel corso di oltre un secolo, a far ridere il pubblico. E se del patrimonio comico della Gran Bretagna fanno parte i Monty Python (in primis con Monthy Python - Il senso della vita e Brian di Nazareth) la Francia ci ha lasciato per sempre in eredità Louis de Funès - con le sue smorfie e il suo frenetico gesticolare - e i film di Francis Veber, regista de La cena dei cretini.

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