Napoletano, dopo la laurea in Lettere Moderne Luca Miniero si trasferisce a Milano dove comincia il suo lavoro in pubblicità come copywriter tra il 1994 e il 2001. Collabora con le agenzie Dorland Ayer, Bates Italia e Mccann Erickson firmando campagne pubblicitarie per marchi italiani e internazionali e ottenendo molti riconoscimenti per spot Rai, Enel, Opel e per il programma TV Ballarò.
Non tarda ad arrivare il passaggio da copy a regista, iniziando la collaborazione con Paolo Genovese per la casa di produzione Filmmaster. Insieme a Genovese scrive tre film fra cui Incantesimo napoletano, vincitore nel 2002 del Globo d’Oro come miglior opera prima e del Premio Speciale della Giuria al Festival di Annecy. Seguono Nessun messaggio in segreteria (2004), il film TV Viaggio in Italia - Una favola vera (2007), sempre per la TV Amiche mie (2008) e nello stesso anno, per il cinema, la commedia etnica Questa notte è ancora nostra (2008). Nel 2010 interrompe il sodalizio con Genovese.
Realizza la sua opera prima in solitaria Benvenuti al Sud (2010), remake della commedia francese Giù al Nord, con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro e Valentina Lodovini. Il film guadagna al box office circa 29 milioni di euro qualificandosi come il film italiano più visto del 2010 e attualmente il quinto maggiore incasso di un film italiano. Il successo viene replicato da Benvenuti al Nord che raccoglie circa 27 milioni, diventando il film più visto del 2012 e l'ottavo maggior incasso per un film italiano.Nel 2014 escono in sala due nuove commedie da lui firmate, Un boss in salotto e La scuola più bella del mondo. Non ottengono i risultati stellari dei precedenti film, ma confermano il gradimento del pubblico e la solidità autoriale di Luca Miniero che è anche sceneggiatore dei suoi film (eccetto Benvenuti al Sud) e di altri script ai quali ha dato il suo contributo, come Una famiglia perfetta e Fratelli Unici.
Il suo ultimo lavoro sceneggiato e diretto si intitola Non c'è più religione ed è la storia del bambino di un presepe vivente troppo cresciuto per entrare nella culla, un pretesto per raccontare un'Italia che fa pochi figli e l'immancabile arte di arrangiarsi del nostro paese, interpretata in questo caso da Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Angela Finocchiaro, Giovanni Cacioppo, Nabiha Akkari, Mehdi Meskar, Giovanni Esposito, Laura Adriani, Massimo De Lorenzo e Roberto Herlitzka.
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