Tolfa Short Film Festival

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1 Giugno Evento Inaugurazione: Vittorio racconta Gassman di Giancarlo Scarchilli

Il film documentario "VITTORIO racconta GASSMAN - Una vita da Mattatore" ideato da Giancarlo Scarchilli e Alessandro Gassman, vuole far conoscere il percorso umano e artistico di una delle maggiori personalità dello spettacolo e della cultura italiana del XX secolo che, pur affondando le proprie radici nella tradizione del teatro classico, ha fatto di tutto per avvicinarvi le masse.


Presentato alla 67^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2010, e distribuito nelle sale italiane da Medusa nel 2011, ha vinto, tra gli altri, il prestigioso Premio Sngci (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici - Nastri d'Argento).
Vittorio Gassman fu il primo, utilizzando un tendone da circo, a portare i "classici" (Adelchi di A. Manzoni) in luoghi sperduti del Sud d'Italia; il suo "Amleto" (1952) fu il primo spettacolo che superò, con una serie di "tutto esaurito", le 100 repliche nello stesso teatro (Quirino di Roma); diede un enorme contributo alla diffusione della poesia sia classica (Dante, Leopardi, ecc.) che moderna (i poeti della Beat Generation, negli anni '60); il suo "Mattatore" televisivo, una sorta di programma-contenitore ante litteram, dove poesia e numeri da circo si fondevano armonicamente, fece molto scalpore (1959); e al cinema alternò i grandi personaggi tragici ("Profumo di Donna", "Caro Papà", ecc.) a quelli cialtroneschi e popolari (Beppe "il pantera", Brancaleone, il pugile suonato de "I Mostri").


Anche la sua vita privata ha fatto spesso scalpore: Gassman ha avuto quattro figli (Paola, Vittoria, Alessandro e Jacopo) da quattro donne diverse...
13 mesi di lavoro, 500 ore di materiali trascritti ed acquisiti, 1200 ore di visionamento, centinaia di foto e documenti originali scrupolosamente selezionati, 38 giorni di riprese, 40 giorni di premontaggio e 60 di montaggio, circa 50 interviste ad attori, registi, sceneggiatori, produttori, amici e colleghi effettuate in Italia, in Francia e a Los Angeles, per raccontare la sua vita pubblica e privata seguendo i temi a lui più cari: il mestiere dell'attore, il rapporto padre-figlio, l'amicizia, le donne.


All’amico Giancarlo Scarchilli un giorno Vittorio a casa sua confidò: "...Vedi Giancarlo, è come se mi fossi svegliato a 65 anni e mi fossi accorto di aver vissuto la vita di un altro. Io che ero di carattere chiuso, timido, emotivamente vulnerabile, mi sono sempre mostrato in pubblico come una persona sicura, forte, spavalda, anche cinica a volte. E questo l'ho pagato. Ma va bene così, ne valeva la pena".