A TOLFA SI CELEBRA LA GRANDE BELLEZZA DI ROMA
Il calendario della terza edizione del Tolfa Short Film Festival è davvero fitto di interessanti e imperdibili appuntamenti tra i quali troviamo la proiezione del documentario Omaggio a Roma diretto, nel 2009, dal Maestro Franco Zeffirelli. L’opera del celeberrimo regista fiorentino, proiettata fuori concorso, inaugurerà, così, una nuova categoria all’interno del Festival ovvero la “Sezione turistica” che si propone di far conoscere il territorio nazionale attraverso la produzione di corti e di documentari, attraverso la meraviglia delle immagini in movimento.
Omaggio a Roma è un progetto che nasce e si realizza nel 2009, con il sostegno della Regione Lazio e dell’Assessorato al Turismo - quando l’allora Sindaco Gianni Alemanno e il Vicesindaco Mauro Cutrufo incaricano il Maestro Zeffirelli di realizzare un documentario dedicato alla “città eterna”, alla sua bellezza, alla sua storia che vive da oltre 2700 anni. Ed è con queste parole che il regista presenta e racconta il suo lavoro, “L’idea non è quella di svelare una Roma già scoperta e riscoperta, ma di continuare a raccontare una storia senza tempo e senza fine, quale è stata quella di Roma, un capitolo che non si chiude mai”.
Così, Zeffirelli dona alla caput mundi un ritratto affettuoso, commovente, delicato, sincero, vero.. un omaggio alla città, alla sua storia, alla sua cultura, alla sua bellezza artistica e paesaggistica. Così, il Maestro ci fa innamorare di questa città che si mostra nella sua grande bellezza, nel suo più completo fulgore con i suoi colori, le sue forme, la sua struttura, la sua luce e i suoi tramonti. Zeffirelli attraverso le sue immagini ci offe una passeggiata ideale nella Roma di oggi e nella Roma di ieri che si muovono e vivono in contemporanea e si accompagnano, ci accompagnano nella nostra storia. Ed è così che sullo schermo si alternano Anna Magnani (in Donne di Luchino Visconti), Audrey Hepburn e Gregory Peck (in Vacanze romane di William Wyler), Marcello Mastroianni e Anita Ekberg (ne La dolce vita di Federico Fellini) testimoni della “Hollywood sul Tevere” cui il documentario è dedicato assieme a Giacomo Puccini, Ludwig van Beethoven, Ottorino Respighi. E da leggende in carne ed ossa si passa a quelle immaginate come la Tosca e il Cavaradossi si pucciniana memoria qui resi vivi attraverso la bellezza e la voce di Monica Bellucci e Andrea Bocelli. Ma non è ancora tutto. Zeffirelli decide di rendere un omaggio anche alla musica che incornicia le immagini romane e, oltre alla romanza “Lucevan le stelle” che ci riposta a Castel Sant’Angelo, si rende un ulteriore omaggio a Puccini con Andrea Bocelli che intona il “Nessun dorma” estratto dalla Turandot (l’opera lasciata incompiuta da Puccini) all’interno della magnificenza del Colosseo.
Roma (e non solo) viene ritratta nel suo splendore: e si ammirano – quasi a sfiorarle – la famosa Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, Piazza del Popolo, Piazza del Campidoglio, il Pantheon, la Galleria Borghese, Piazza San Pietro, Castel Sant’Angelo, Piazza Navona.. e ancora le Cascate di Monte Gelato, la Grotta delle Sirene di Villa Gregoriana.. si rende omaggio ai suoi musei e scorrono sullo schermo il Laocoonte, Paolina Borghese, la Pietà, il Ratto di Proserpina, le opere del Bernini.. tutti i più bei tesori della Capitale. Grande è l’omaggio che Zeffirelli rende alla Città del Vaticano proponendo alcuni frammenti tratti dalla Missa Solemnis di Ludwig van Beethoven celebrata il 23 maggio 1970 alla presenza di Papa Paolo VI cui solo al Maestro fu concesso di effettuare le riprese televisive esaltando e sottolineando lo splendore della Pietà michelangiolesca conservata e custodita nella Basilica di San Pietro.
È un gioiello quest’opera di Zeffirelli che è una cartolina della città per favorirne e incrementare il turismo: di questo documentario, infatti, è stata montata una riduzione di tre minuti e alcuni spot della durata di 30 secondi da trasmettere nella rete televisiva nazionale e non solo. Ma queste immagini sanno essere molto di più: è una vera dichiarazione d’amore eterno a una città immortale, che porta l’amore nel suo stesso nome.. e che, come tale, non può che essere altrettanto immortale, eternamente vivo.
Chiara Ricci